|   Robbia  
Rubia tintctorum L.

La Pianta

Utilizzata già nella preistoria, è la pianta colorante più antica e più famosa per produrre il colore rosso. In India viene chiamata “Chay”, in Persia e in Egitto “Munjeet”.
Anche nei paesi nordici la robbia è conosciuta fin dai tempi antichi.
La robbia è una pianta perenne, delle Rubiaceae i fiori sono piccoli, biancastri o di un delicato colore giallo verde. Le bacche che contengono i semi sono dapprima rossicce e poi nere. E’ munita di un gran numero di radici lunghe, rossastre, con cauli tetragoni.
Dopo tre anni le radici hanno lo spessore di un dito e contengono la maggior parte della materia colorante. Plinio la loda come pianta adatta a tingere lana e pelli e ammonisce che quella d’Italia è superiore alle straniere.
Dal medioevo  in poi, fino alla scoperta di quella sintetica, la robbia costituì una delle più importanti sostanze coloranti e fu oggetto di larghe coltivazioni e di attivissimi commerci.
La radice di robbia si commerciava disseccata e mondata o anche macinata e prendeva nomi diversi secondo la provenienza.

Uso
La radice seccata viene liberata dalla morbida pellicola superficiale e quindi macinata. E’ di colore marrone scuro, ha profuma aromatico e sapore dolceamaro. Il colorante si ottiene tramite fermentazione,
Utilizzata anche in medicina è utile per lo stomaco.

Caratteristiche del colore
Ottima solidità alla luce ed ai lavaggi in acqua.

Bibliografia
Franco Brunello “ L’arte della tintura nella storia dell’umanita” Neri Pozza editore – Vicenza;
Gunter Meier ” Colori vegetali. Ricerca, produzione, utilizzo” Associazione Casanova